
Le aziende continueranno a puntare sui viaggi incentive anche nel 2024. A dirlo è un recente sondaggio dell’IRF (Incentive Research Fiundation) che ha indigato le prospettive dell’incentive travel.
“Nel 2023 le aspettative sono elevate e i professionisti si aspettano che destinazioni e hotel tornino per davvero a fornire i livelli di servizio che avevano prima della pandemia. Nonostante la situazione generale sia migliorata rispetto al 2022 infatti, tutti i segmenti del settore stanno affrontando in varia misura nuove urgenze come la carenza di personale e l'aumento dei costi" ha spiegato Stephanie Harris, presidente dell'IRF.
Sfide e aspettative dell’incentive travel
Lo studio Incentive Travel Programs – Expectations & Challenges è stato condotto da fine aprile a giugno 2023 su un totale di 372 intervistati, in rappresentanza di quattro gruppi di stakeholder: incentive house, albergatori, uffici del turismo/convention & visitors bureau e DMO.
Tra gli highlights è emerso che:
- gli organizzatori sono più interessati ai viaggi internazionali rispetto al 2022 (+4% rispetto)
- per il 96% delle incentive house il personale e i livelli di servizio sono tra gli aspetti più importanti nella selezione delle destinazioni
- l’88% ha indicato che le tariffe sono meno competitive rispetto al pre-pandemia
- le principali preoccupazioni sono l'aumento delle spese (85%), il personale (79%) e i trasporti (45%).
- qualità del cibo, attività di intrattenimenti e reattività di uffici del turismo e CVB sono migliorate rispetto al pre-pandemia
- il 91% degli albergatori ha indicato che tutti i servizi di ristorazione sono attualmente aperti con orari comparabili a quelli del 2019 (compreso il servizio in camera)
- le DMC hanno individuato nei trasporti e nel personale i principali fattori di aumento dei costi
- la mancanza di candidati qualificati, le aspettative salariali elevate e le risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi sono una sfida importante per DMC, CV e uffici del turismo.