Le parole del turismo Anni 70
Come ogni attività umana, anche il turismo si connota per il linguaggio, eloquente segnale di modo d’essere e d’intendere. Concludiamo questa breve rassegna degli strumenti di marketing e di comunicazione confrontando le parole maggiormente in uso nel turismo diventato di massa in quegli anni, e in quello professionale, come era utilizzato dalla maggioranza delle persone in quel periodo. In quest’ultimo caso, le parole elencate sono di uso corrente ancor oggi.
Il turismo leisureAutomobile: il turismo nazionale era prevalentemente su quattro ruote.
Famiglia: andava in vacanza l’intera famiglia.
Mare: la meta privilegiata delle vacanze degli italiani.
Relax: la vacanza era “stanziale”, di riposo assoluto.
Agosto: tutti in ferie tutto il mese, l’Italia intera “chiudeva”.
Pensioni e campeggi: le forme di soggiorno più diffuse (bilanci familiari piuttosto modesti).
Viaggi a forfait: i viaggi di vacanza “tutto compreso”.
Il gergo professionale Aeromobile: macchina volante che la gente chiama aeroplano.
Fare i tacchi: si dice quando un volo è chiuso e si accinge a decollare.
Allottment: un certo numero di camere a condizioni particolari a disposizione dell’agenzia di viaggio.
Booking: prenotazione. Semplicemente.
Cash: pagamento in “contanti”.
Check-in: locuzione più frequente nel settore aereo col significato di controllo, verifica, ma anche registrazione (della merce in arrivo). Nel comparto alberghiero invece si usa anche la locuzione check-out col significato di: lasciare l’albergo dopo aver pagato il conto.
In – Out: nella corrispondenza tra AdV e Hotel si usano le espressioni in per indicare l’arrivo del cliente in Hotel e out per la sua partenza.
Pax: questo vocabolo non vuol dire pace, ma è l’abbreviazione della parola inglese passeggero (passenger). Con buona pace dei viaggiatori, dovunque essi vadano.